Guido Peyron “Nudo femminile seduto”
Guido Peyron
“Nudo femminile seduto”
Olio su tela
cm 63×49
1949
Osservare questo “Nudo femminile seduto” possiamo comprendere molto dell’animo di Guido Peyron.
Possiamo osservare un approccio delicato, galante se vogliamo, nei confronti della modella, fatta sedere con naturalezza su una sedia dalla tipica fattura di inizi Novecento.
A colpirci è lo sguardo di lei, fisso sull’autore e conseguentemente su di noi, con un magnetismo tale da farci dimenticare la sua nudità.
L’attrazione generata dallo sguardo viene come amplificata dall’uso del cappellino, in particolare dalla visiera dolcemente declinata sul davanti.
La falda è stata in grado, con quella tenera penombra da essa proiettata, di accendere ulteriormente gli occhi ingenui privi di qualsivoglia malizia della giovane.
Altro elemento, di grande interesse per l’autore, sono senza ombra di dubbio le mani: delicatamente sovrapposte l’una sull’altra con soave delicatezza che tradiscono un barlume di pudicizia nella giovane.
Osserviamo al contempo, un sapiente uso dei contrasti da parte del pittore, che sceglie quella nera lingerie in pizzo proprio per accentuare l’attenzione sulle dita affusolate.
Ancora una volta Peyron si contraddistingue per l’eleganza e lo studio dei particolari, riuscendo a dar voce ad una femminilità fatta di sguardi dalla grande comunicatività.
Guido Peyron
“Seated Female Nude”
Oil on canvas
cm 63×49
1949
Observing this ‘Seated Female Nude’, we can understand a great deal about Guido Peyron’s soul.
We can see a delicate, even gallant approach towards the model, seated naturally on a chair typical of the early 20th century.
What strikes us is her gaze, fixed on the artist and consequently on us, with such magnetism that we forget her nakedness.
The attraction generated by her gaze is amplified by the use of the hat, in particular by the visor gently sloping down at the front.
The brim, with the soft shadow it casts, further enhances the young woman’s innocent eyes, devoid of any malice.
Another element of great interest to the artist is undoubtedly the hands: delicately superimposed on each other with gentle delicacy, they betray a glimmer of modesty in the young woman.
At the same time, we observe the painter’s skilful use of contrasts, choosing black lace lingerie to accentuate the attention on her slender fingers.
Once again, Peyron stands out for his elegance and attention to detail, managing to give voice to a femininity made up of highly communicative glances.
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