Mino Maccari
Mino Maccari nasce nel 1898 a Siena in una famiglia piccolo borghese. Si distingue subito per la sua vivace intelligenza oltre alla naturale propensione al disegno. In seguito proseguirà gli studi in ambito umanistico. Dopo la Prima Guerra Mondiale, cui è chiamato a partecipare appena diciannovenne come ufficiale di artiglieria di campagna, si laurea in giurisprudenza. Intraprende l’avvocatura non tralasciando di impegnarsi, quando gli è possibile, alla sua passione che è la pittura.
Viene chiamato a collaborare alla rivista “Il selvaggio” ed entra in contatto con Ardengo Soffici, Ottone Rosai e Achille Lega. In seguito è a Torino a “La stampa” condotta da Curzio Malaparte. La sua presenza nel mondo culturale fascista è intensa, intervenendo spesso in diverse riviste. Tra queste collaborazioni sono da ricordare quella con Leo Longanesi ed in particolare quella con l’amico Ennio Flaiano, tutti impegnati a sviluppare una satira intellettuale che potesse distinguerli.
Nella sua vita ha lavorato tantissimo, disegnando e producendo un numero impressionante di opere grafiche: incisioni, acqueforti, puntesecche, linoleum, oli e acquerelli. Ha dimostrato di avere una particolare concezione artistica, tutta sua, rendendolo unico per la sua ironia e sarcasmo, riuscendo a far cogliere allo spettatore le sue radici, il piglio graffiante di un’anima popolaresca. L’arguzia toscana unita alla sua grande cultura lo portarono ad essere scelto per ricoprire l’importante ruolo di direttore dell’Accademia di San Luca a Roma.
Morirà a Roma nel 1989.