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Guido Peyron “Natura morta”

Studio d'Arte Moderna Il Fiore

Guido Peyron “Natura morta”

Guido Peyron, Natura morta, Acquerello su carta, cm 42x28,5, Anni 40

 

Guido Peyron
“Natura morta”
Acquerello su carta
cm 42×28,5
Anni 40

Baccio Maria Bacci, pittore noto ai frequentatori della GAM di Palazzo Pitti, è l’elemento cardine per la conoscenza della figura umana ed artistica di Peyron.

In uno scritto del ’66 Bacci cita un importante aneddoto che porterà i due artisti a legarsi in una amicizia protrattasi per tutta la vita.

Bacci, già affermato, faceva parte della giuria di un concorso di pittura tenutosi nell’ex convento della basilica di Santa Croce a Firenze.

Tra i candidati del concorso troviamo così un giovane Peyron che esponeva per la prima volta.

Bacci non si fece fuorviare dalle critiche negative, iniziò altresì ad arringare in difesa di quella pittura genuina ma acerba, era riuscito a vedere oltre.

Quella stessa sera in Via dei Calzaiuoli a Bacci venne indicato “il suo pittore” che passava, una breve conversazione con Peyron fu per lui una conferma, presto divenne amico di quel giovane e sensibile ragazzo e lo ritrarrà con in mano la chitarra nel “Pomeriggio a Fiesole (Autoritratto)” del ’26/’29.

 

 

Guido Peyron
Still life
Watercolour on paper
cm 42×28,5
1940s

Baccio Maria Bacci, a painter known to frequenters of the GAM at Palazzo Pitti, is the pivotal element in getting to know the human and artistic figure of Peyron.

In a 1966 paper, Bacci mentions an important anecdote that would lead the two artists to bond in a lifelong friendship.

Bacci, already an established artist, was on the jury of a painting competition held in the former convent of the basilica of Santa Croce in Florence.

Among the candidates in the competition was a young Peyron who was exhibiting for the first time.

Bacci was not misled by the negative criticism, he also began to harangue in defence of that genuine but immature painting, he had managed to see beyond it.

That same evening in Via dei Calzaiuoli, Bacci was pointed out to “his painter” who was passing by, a brief conversation with Peyron was a confirmation for him, he soon became a friend of that young and sensitive boy and portrayed him holding a guitar in the “Pomeriggio a Fiesole (Autoritratto)” of 1926/29.

 

 

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