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Sergio Scatizzi “Fiori nel vasetto”

Studio d'Arte Moderna Il Fiore

Sergio Scatizzi “Fiori nel vasetto”

Sergio Scatizzi, Fiori nel vasetto, olio su tavola, cm 26,5x16,5, 1999

 

Sergio Scatizzi
“Fiori nel vasetto”
Olio su tavola
cm 26,5×16,5
1999

Una delizia in miniatura, un elogio alla decadenza, il tutto declinato attraverso una visione romantica del soggetto.

La visione di cui parliamo però non si riferisce all’interpretazione contemporanea che se ne fa del termine.

Troviamo semmai proprio una visione del movimento culturale di fine Settecento e conclusosi alla metà del secolo successivo.

Qui possiamo vedere un elogio dell’appassire, un piacere che diviene sublime in relazione all’incontrovertibile passare del tempo.

Quel trascorrere che viene inevitabilmente accettato sebbene spaventi in quanto incontrollabile, attraverso esso si può comunque apprezzare quella bellezza scaturita da questo stesso scorrere.

Quel turgore, quelle imperfezioni e quella inevitabile pesantezza delle corolle, che lentamente chinano il capo, generano in noi un senso di bellezza, narrata qui da Scatizzi e di cui anche lui ha subito tale ammaliazione.

 

 

Sergio Scatizzi
“Flowers in a little jar”
Oil on board
cm 26,5×16,5
1999

A delight in miniature, a eulogy to decadence, all declined through a romantic vision of the subject.

The vision we are talking about, however, does not refer to the contemporary interpretation of the term.

Rather, we find a vision of the cultural movement at the end of the 18th century and ending in the middle of the following century. 

Here we can see a praise of withering, a pleasure that becomes sublime in relation to the incontrovertible passage of time.

That passing that is inevitably accepted even though it frightens as it is uncontrollable, through it one can nevertheless appreciate that beauty that springs from this very flowing.

That turgidity, those imperfections and that inevitable heaviness of the corollas, that slowly bow their heads, generate in us a sense of beauty, narrated here by Scatizzi and of which he too has undergone such a bewitchment.

 

 

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