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La Galleria “Il Fiore” 

Studio d'Arte Moderna Il Fiore

La Galleria “Il Fiore” 

Il Fiore

La Galleria “Il Fiore” nasce nel 1989 a Montecatini Terme da un progetto di Alberto Diolaiuti e Carla Grossi.

Inaugurata con la mostra Omaggio a Ottone Rosai cercando così di far subito intravedere quelli che sarebbero stati i propositi futuri.

Su suggerimento ed incoraggiamento del Maestro Sergio Scatizzi fu deciso di intitolare la nuova galleria col nome che era già stato di un’altra, nota e famosa, esistita a Firenze tra il 1942 ed il ’74: “Il Fiore” di Corrado Del Conte, voluta proprio da Rosai, anche se con intenti e prospettive, considerati i tempi, diversi e per questo affiancata dalla dicitura “Studio D’Arte Moderna”.

Nelle mostre successive abbiamo proposto pittori caratterialmente fiorentini, quindi per adozione, ma ad essa ispirati, vivendola ed amandola per tutta la loro vita.

Agli iniziali Enzo Pregno, Guido Peyron, Ugo Capocchini, Silvio Loffredo e Guido Borgianni si sono poi affiancati altri artisti cari alle galleria, come: Mario Cavaglieri, Mario Marcucci, Mino Maccari, Rodolfo Ceccotti, Mirando Iacomelli, Nico Paladini, Folco Chiti Batelli, Enzo Faraoni, Venturino Venturi, Emanuele Cavalli, Nino Tirinnanzi.

Lo stretto rapporto con Scatizzi, sancito anche da un saldo legame familiare, lo rende imprescindibilmente il principale artista della galleria. Abbiamo cercato di imprimere una preferenza qualitativa anziché quantitativa, anche nella scelta delle opere di Scatizzi.

 

Il nostro approccio

La nostra è una galleria “di tendenza”, non sinonimo di moda, ma specchio di una visione che esprima il nostro sentire, senza alterazioni esterne. La linea portante della nostra attività è sempre stata la riproposizione soprattutto della pittura toscana del Novecento. Una pittura scelta con occhio vigile e spregiudicato, senza timore nell’accostare artisti più noti a quelli che, succubi di tendenze “altre”, hanno bisogno di una ricognizione critica rinnovata e perfino di una reale riesumazione.

Siamo convinti che così la nostra attività possa assumere realmente utilità nella comprensione degli eventi dell’arte del secolo da poco concluso.